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Maurizio (agg. 30/06/2010)

Provo un’angoscia enorme nello scrivere queste righe, uno sconcerto abissale al pensiero di dover commentare la morte di un amico.
Devo farlo, perché non riesco a esprimere in altro modo, neppure parlando con le persone più vicine, il dolore che ho provato ricevendo la notizia della morte di Maurizio Soliani. Una fine tragica, violenta e assurda, che ci ha strappato una persona preziosa.

Ho incontrato Maurizio per l’ultima volta solo pochi giorni fa: l’avevo trovato fisicamente un po’ affaticato, ma disteso e cordiale. Commentava con altri la riuscita di uno spettacolo a cui aveva collaborato al Teatro Europa. Era contento, ma da quel perfezionista che era, aveva rilevato le parti migliorabili della resa sonora e stava scambiando le sue opinioni con i colleghi. In mezzo alla ressa del dopo-spettacolo ci siamo scambiati un saluto veloce , qualche parola e poi non ci siamo più visti per il resto della serata.
Ora che non avrò più la possibilità di parlargli, cerco di ricordare tutto quello che sapevo di lui, cerco di scoprire da chi lo conosceva meglio di me tutte le cose che non sapevo di lui.

Ricordo che mi telefonò qualche tempo dopo la perdita della madre: pur nel momento dolorosissimo del lutto, ci teneva a ringraziarmi di aver partecipato al funerale e di essergli stato vicino in quel momento. Parlammo a lungo: soprattutto di musica. Stava lavorando al suo metodo compositivo, stava cercando di infondere rigore e forma alle sue intuizioni. Ieri ho ripensato con amarezza a quella conversazione, leggendo un articolo su un giornale cittadino in cui si affermava, con insultante approssimazione, che Maurizio aveva “l’hobby della musica”. No, aveva una passione infinta per la musica: possedeva sensibilità, estro e competenza. L’atteggiamento distaccato e noncurante del dilettante non gli apparteneva.
Quella volta (e in molte altre occasioni) mi parlò anche dei suoi studenti dell’Enaip: si preoccupava per loro, li ascoltava e li capiva. Il loro futuro era una delle cose che gli stava più a cuore. Detestava la superficialità con cui a volte si parla “dei giovani”.

Maurizio aveva a volte atteggiamenti burberi e sanguigni, anche bruschi. Mi è capitato spesso di pensare che avrebbe dovuto prendere la vita con più calma e imparare a rilassarsi. Ma lui possedeva un intelletto irrequieto. Viveva la sua attività artistica con un’intensità bruciante, inconcepibile per chi ama la vita tiepida. Negli ultimi tempi stava portando avanti alcuni progetti a cui teneva molto e che ora spero non vadano perduti.

Ho qui accanto a me alcuni giornali e guardo gli articoli che parlano della tragedia che lo ha portato via. Vorrei che raccontassero tutto quello che ci ha lasciato, la sua musica, la sua forza, il ruvido inesauribile affetto che provava per gli amici. Vorrei che raccontassero Maurizio a chi non lo conoscerà mai…

Aggiornamento (30/06): le esequie verranno celebrate venerdì 2 luglio nella Chiesa del Corpus Domini (p.le G. Rolla 3, Parma), la cerimonia inizierà alle 08.30. Il corteo funebre partirà dall’Ospedale Maggiore, dove la camera ardente sarà aperta dalle ore 07:00. Il rosario si terrà giovedì 1 luglio alle 20.30, sempre presso il Corpus Domini.

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