…ovvero “come mai quando una volta compravi un programma ti davano 5 kg di carta e adesso la documentazione dei prodotti sta su un francobollo”.
Come ho scritto nel post precedente, ho appena comprato un Mac Pro a un costo non molto popolare e sono rimasto quantomeno colpito dal fatto che dentro alla confezione (bella), oltre al computer c’erano circa 10 cm2 di manualistica. In alcuni casi, gli help in linea dei programmi richiedono la connessione a Internet, tanto per non rubare spazio su disco. I due CD sono per l’eventuale reinstallazione del sistema e dei programmi nel caso in cui il Mac andasse a remengo voi decideste in modo assolutamente spontaneo di ripristinare la situazione originale solo perché ne avete voglia, non certo perché un Mac possa mai crashare malamente. Me l’ha detto il commesso in negozio, con lo sguardo leggermente fisso nel vuoto.
Un paio di immagini prese nella cornice naturale di casa mia:
Ovviamente i castori gioiscono perché il loro habitat è stato preservato dalla devastazione e io sono solidale con la loro causa ecologista: però un pochino di documentazione in più me la sarei aspettata. So che questo post dichiarerà in modo impietoso la mia senilità, ma vorrei testimoniare alle nuove generazioni lo spreco gargantuesco di carta dei produttori di software e hardware ai tempi che furono (“gli anni oscuri” secondo il calendario dei castori).
Nella prossima pagina, qualche immagine rivelatrice tratta dalla Cripta Informatica del mio ufficio: